Retore cartaginese. Convertitosi al cristianesimo, divenne
vescovo di Cartagine nel 1249. Sfuggì alle persecuzioni di Decio, morto
il quale, indisse nella sua città un concilio per condannare le eresie di
Felicissimo e di Privato. Subì il martirio sotto Valeriano. Padre della
Chiesa, lasciò molti scritti, tra cui:
De idolorum vanitate; De
catholicae Ecclesiae unitate, ecc (Cartagine 210-258).